Altro Arte e Cultura Como

RIPARTE “IL BELLO DELL’ORRIDO Spavento, stupore, meraviglia”

sabato 5 giugno – venerdì 25 giugno

CON DUE APPUNTAMENTI:

ANDREA KERBAKER E GIORDANO BRUNO GUERRI

 Incontri d’autore vistalago a Bellano

a cura di Armando Besio

Cinema di Bellano (Lago di Como) – ore 18.30 –

Ingresso libero

Torna la rassegna “Il bello dell’Orrido”, serie di incontri con gli autori sul tema-ossimoro del titolo e legato a Bellano, paese affacciato sul lago di Como e famoso a livello turistico per l’Orrido. Ideata da Armando Besio, l’iniziativa è organizzata da ArchiViVitali, in collaborazione con il Comune di Bellano.

Dopo gli appuntamenti on line, si torna nel format in presenza, con due incontri – condotti da Armando Besio: si inizia sabato 5 giugno con Andrea Kerbaker: bibliofilo, collezionista, autore apprezzato di opere di saggistica e di narrativa tradotte in vari paesi, è un instancabile animatore della vita culturale milanese (è segretario del Premio Bagutta, il più antico riconoscimento letterario italiano). L’incontro “Da Frankenstein a Carrère – Dieci variazioni letterarie sull’Orrido” prende le mosse proprio dai suoi amati testi raccolti nella sua Kasa dei libri, lo spazio di tre piani a Milano, a un passo dal quartiere Isola, che dirige da anni, aprendolo al pubblico proponendo mostre, presentazioni e incontri. L’idea di “Orrido” viene analizzata e raccontata nelle sue diverse declinazioni: quello fisico, con il classico di Mary Shelley “Frankenstein”, la figura del gobbo Quasimodo di “Notre-Dame de Paris” di Victor Hugo, passando per la scapigliata “Fosca” di Igino Ugo Tarchetti. Si affianca anche un Orrido morale, quello dell’anima, dei protagonisti torbidi e malvagi, ben descritto ne “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, “I fiori del male” di Charles Baudelaire fino al contemporaneo “L’avversario” di Emmanuel Carrère. Infine, perché non discutere anche dell’Orrido politico? Lo si trova ne “I demoni” di Fëdor Dostoevskij, e anche in tutte le derivazioni cinematografiche del Conte Dracula, dal capolavoro cinematografico muto “Nosferatu” di Friedrich Murnau a “Il gabinetto del dottor Galigari”, film-manifesto dell’estetica espressionista, creato da Robert Wiene. Prendendo in mano testi più o meno rari della sua raccolta della Kasa dei libri, Andrea Kerbaker alterna con Armando Besio le pagine dei libri con piccoli spezzoni cinematografici.

“Povera santa, povero assassino – La vera storia di Maria Goretti”: lo storico Giordano Bruno Guerri aveva pubblicato questo saggio 35 anni fa con Bompiani, suscitando non poco scandalo nel racconto della triste storia della vergine e martire bambina vissuta in povertà estrema all’inizio del Novecento nelle Paludi Pontine. L’approccio storico di Guerri era teso a confutare l’agiografia della piccola santa e il racconto edificante della difesa della castità dell’undicenne risoluta a morire piuttosto che macchiarsi di peccato: questa era infatti la tesi proposta inizialmente dai padri Passionisti locali e sostenuta poi dal Fascismo, per dare una Santa locale alle Paludi bonificate, sancita nel 1950 da Pio XII con la canonizzazione, esempio di virtù per “un secolo corrotto e corruttore”. A questa narrazione, Guerri contrapponeva tutt’altra versione storica, oggi riproposto sempre da Bompiani, con una nuova prefazione: un libro che fornisce un ritratto potente dell’Italia contadina di un secolo fa e penetra per la prima volta nei meccanismi terreni che presiedono le cause dei santi. Nella premessa, scritta dopo le clamorose reazioni del Vaticano e le grandi polemiche suscitate dal libro, Guerri valuta inoltre l’atteggiamento della società italiana in una situazione di conflitto con la Chiesa.

 

La rassegna:

La profonda gola – scavata dal fiume Pioverna, un’attrazione naturale circondata dalla bellezza selvaggia, dall’alone di mistero delle rocce ripide – calamita il visitatore di ieri e quello di oggi. Il fascino misterioso delle acque del fiume che nel corso dei secoli hanno modellato gigantesche marmitte e suggestive spelonche è anche aumentato dal cupo rimbombo delle acque tumultuose, dalle vertiginose pareti di roccia che hanno da sempre ispirato scrittori e artisti. Il paesaggio naturale di Bellano ben si lega dunque al concetto artistico di “sublime”: proprio per raccontare questo senso di stupore e inquietudine in diversi campi, dall’arte alla letteratura, gli incontri – iniziati nel 2019 – sono proseguiti nel 2020 sia in presenza (con Mario Botta, Chiara Gatti) che on line (con Severino Salvemini, Emilio Isgrò ed Edoardo Erba), appassionando un pubblico sempre più ampio.

 

Il curatore del festival: Armando Besio

Genovese di nascita (1957), giornalista, si è laureato in Storia dell’Arte con il professor Corrado Maltese presso l’Università di Genova, è stato cronista del Secolo XIX, inviato speciale del Lavoro, caposervizio del Venerdì di Repubblica e delle pagine culturali milanesi di Repubblica. Collabora con la Milanesiana, la manifestazione culturale ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, e con il Circolo dei Lettori di Milano diretto da Laura Lepri. Dirige da 13 anni il festival “ZelbioCult – incontri d’autore su quell’altro ramo del lago di Como”, di cui è anche ideatore.

 

La rassegna è realizzata grazie al sostegno di: La Scala, Orrido di Bellano, Torneria Automatica Alfredo Colombo.

 

Informazioni generali degli incontri:

– orario: inizio ore 18.30

– ingresso libero

– gli incontri si svolgono al Cinema di Bellano

– in collaborazione con la Libreria Pozzi Lazzari

– per info: www.archivivitali.org

 

La mostra “GOLD WATCH” di VELASCO VITALI

I partecipanti potranno visitare prima dell’incontro con Andrea Kerbaker la mostra “Gold Watch” di Velasco Vitali: la storia per immagini del primo lock-down narrata e dipinta fra le mura di un giardino, quella adiacente al suo studio. Lo schema perimetrale quadrato, simile a un quadrante di orologio, è stato suddiviso in 24 sezioni, angoli di natura ripresi dal vero giorno dopo giorno en plein air, mentre la vegetazione procedeva nell’esplosione primaverile, incurante del mondo che si era fermato.
Una metafora di quel momento di vita, in cui le ore erano tutte uguali e lo spazio assumeva una nuova dimensione, forzatamente intima, come lo scorrere del tempo, da reinventare e rimisurare.

Per informazioni: www.archivivitali.org

Segreteria organizzativa e

ufficio stampa:

Manzoni22 – Silvia Introzzi

mail: silvia.introzzi@manzoni22.it

tel. 031 303482 I cell. 335 5780314

 

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