DA MERCOLEDI’ 23 GIUGNO A MERCOLEDI’ 7 LUGLIO
LUCIA BERGAMINI. FOOD CULTURE. A NEW WAY TO THE HAEDONISM
Come si potrebbe tradurre in arte l’edonismo della nostra epoca? Presto fatto! Attraverso una delle passioni-ossessioni più persistenti nella cultura di massa contemporanea: quella per l’esaltazione del cibo come inno alla gioia di vivere, al suo lato più dolce e spensierato. C’è un’arte che, da provetta “boite en valise” della nostra epoca, si fa cantrice della Food Culture, in chiave più che mai pop e autoironica, grazie alla perfezione del tratto di Lucia Bergamini, magistralmente iperrealistico e bilanciato nell’uso del colore a olio e stupefacente per la variazione cromatica che, dalla sola palette di colori primari, vediamo dispiegarsi sulla tela. “Con la mia arte -spiega- cerco un contatto con l’osservatore che gli doni un momento di spensieratezza e di leggerezza, che possa allietarlo e rasserenarlo per ricordargli che la vita è una cosa meravigliosa!”.
LUCIA BERGAMINI nasce nel 1984 a Torino; vive e lavora ad Asti. Figlia d’arte, dipinge da sempre e dal 2013, ha intrapreso con folgorante successo una carriera internazionale come artista iperrealista. Il soggetto prediletto delle sue tele è il cibo come simbolo della gioia di vivere. “Con la mia arte -spiega- cerco un contatto con l’osservatore che gli doni un momento di spensieratezza e di leggerezza, che possa allietarlo e rasserenarlo per ricordargli che la vita è una cosa meravigliosa!” Oggi collabora con diverse gallerie a Londra e negli Stati Uniti e le sue opere di trovano in numerose collezioni private in giro per il mondo.
In collaborazione con Tablinum Cultural Management
DA MERCOLEDI’ 23 GIUGNO A MERCOLEDI’ 7 LUGLIO
ROSSELLA ROSSI – PIELA AUVINEN. AFFINITIES
Come l’acqua scorre e, nei suoi corsi e ricorsi, muta forma e resta, ma solo in apparenza, sempre uguale a sé stessa, così anche l’ispirazione di un’artista scorre libera, sfidando le barriere per poi finalmente, collimare in una nuova opera e regalare a tutti noi un nuovo messaggio, una nuova occasione per volgere alla nostra interiorità la visione dell’artista.
Quest’anno due artiste s’incontrano in un unico progetto curatoriale che ha il suo concept pricipale nella capacità di coinvolgerci entro un’opera d’arte totalizzante. Alle pareti scorre la pittura fluida ed eterea di Rossella Rossi mentre, proprio nel cuore del percorso espositivo, la scultura di Piela Auvinen è pronta ad innescare la sua metamorfosi: dalla materia pura alla fluidità dell’acqua che, in candide gocce scivola dal soffitto sino a cristallizarsi ai nostri piedi. Una sintesi perfetta fra pittura e scultura dove le affinità tra due artiste in apparenza tanto, troppo diverse fra loro, si svela con nuova, inaspettata forza.
ROSSELLA ROSSI dopo un Dottorato di Ricerca in Scienze Genetiche (Università di Pavia) e quindici anni di attività di ricerca in Biologia Molecolare presso il CNR di Pavia, si trasferisce nel 2005, a Parigi dove, parallelamente alla propria carriera scientifica, inizia a dedicarsi alla pittura, sua passione da sempre. Fréquenta l’Ecole Nationale Supériore de Beaux-arts e gli Ateliers de la Grande Chaumière. Dal 2008 si dedica esclusivamente all’arte riscuotendo importanti riconoscimenti internazionali.
PIELA AUVINEN è una scultrice, un’artista, una ceramista e un’insegnante di professione nel campo culturale, da sempre impegnata nel campo delle industrie creative. Lo sviluppo personale continuo, così come la mentalità aperta, la liberalità, la curiosità e l’interesse per una varietà di fenomeni, eventi e persone sono la fonte di attenzione, obiettivi e senso della sua vita personale e artistica.
In collaborazione con Tablinum Cultural Management